Leggere il Cielo

I corpi del Sistema solare

Corrado Bartolini

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Nettuno

La scoperta di Nettuno costituisce una delle pagine più entusiasmanti della storia dell'astronomia. L'esistenza di un nuovo pianeta fu ipotizzata da Adams e Leverrier in base alle perturbazioni osservate sul moto di Urano, ma fu effettivamente confermata nel 1846 da Galle, che trovò il pianeta a 55' di distanza dalla posizione calcolata da Leverrier.

A causa della riflessione della luce blu e dell'assorbimento delle componenti più rosse da parte del metano atmosferico Nettuno ci appare come una perla turchese variegata di bianco.

La sonda Voyager 2 ha fotografato una grande macchia scura che si estende per oltre 10000 Km, ruotante in senso antiorario, per molti aspetti simile alla grande macchia di Giove. La sonda ha potuto individuare numerose altre strutture nell'atmosfera del pianeta: violente tempeste e cicloni semipermanenti di forma ovale e lunghe catene di nubi bianche, simili a cirri giganteschi.

Il campo magnetico di Nettuno ha un'intensità dello stesso ordine di grandezza di quello di Urano e può essere approssimato con quello di un dipolo; inaspettatamente l'asse magnetico è inclinato di 47° rispetto all'asse di rotazione. Attorno a Nettuno ruotano cinque anelli, la loro peculiarità consiste nel fatto che alcuni hanno una larghezza variabile: ad archi sottilissimi seguono altri molto grossi.

Delle 8 lune la più interessante è Tritone, uno dei satelliti più grandi del Sistema solare, che percorre un'orbita circolare con moto retrogrado. La grande luna di Nettuno presenta un numero di crateri piuttosto contenuto e quindi, da un punto di vista geologico, la sua superficie è giovane. Avvolto da una tenue atmosfera di azoto, presenta delle fenditure di distensione dette graben e macchie scure causate probabilmente da vapori fuoriusciti da geyser. La temperatura è estremamente bassa, 38 °K

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Plutone