Summary:
Anche i cinesi hanno una stazione spaziale. Anzi, ne hanno addirittura due. Si chiamano entrambe
Tiangong (che potremmo tradurre con “palazzo del cielo”) e anche loro, come la più celebre - e più
grande - Stazione Spaziale Internazionale (ISS), orbitano incessantemente intorno al nostro pianeta.
La prima di esse, la Tiangong-1, è però andata fuori controllo almeno dalla primavera del 2016
e sta inesorabilmente perdendo quota e assetto. Insomma, in parole povere il suo destino è segnato.
Dopo un lustro di onorato servizio (venne lanciata a settembre del 2011), tre attracchi con le navicelle
Shenzhou, e dopo aver ospitato a bordo anche sei “ticonauti” - così vengono chiamati gli astronauti
in Cina - fra cui Lyu Yang e Wang Yaping, le prime donne cinesi nello spazio, la Tiangong-1
cadrà sul nostro pianeta nelle prossime settimane. Forse già a fine febbraio o, più probabilmente,
a marzo. Per evitare, anzi per prevenire, per quel poco che ci è possibile, gli annunci allarmistici e le
fake news che potrebbero scatenarsi su Internet nei giorni a ridosso della caduta,
abbiamo chiesto a un esperto di aiutarci a fare il punto reale della situazione.
Senza nasconderci nulla. Ma tenendo comunque presente che la Terra, oltre a essere coperta d’acqua
per oltre il 70% della sua superficie ed essere in gran parte disabitata (anche se magari a noi
non sembra, specie in centro all’ora di punta…), è molto grande in confronto a
un oggetto lungo circa 10 metri, che per la maggior parte dovrebbe disintegrarsi
al rientro in atmosfera. Il nostro esperto è Alberto Buzzoni dell'Istituto Nazionale
di Astrofisica (INAF), da anni studioso delle tematiche attinenti ai satelliti artificiali
e al problema dei detriti spaziali e membro per INAF di OCIS, l'organismo per il coordinamento
delle attività di Sorveglianza Spaziale e Difesa in Italia. Insomma, la persona giusta per tutto
ciò che può cadere sulla Terra dal di sopra delle nuvole. Lo abbiamo incontrato piacevolmente
e questo è il riassunto della nostra conversazione.
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