Museo della Specola

SALA MERIDIANA


Questa sala, costruita nel 1727, venne progettata per rendere eseguibili con la massima cura ed il minore disagio possibile le osservazioni degli astri al passaggio in meridiano. Grandi archi che partono dai piani inferiori del palazzo si incrociano lungo le diagonali, fornendo un appoggio particolarmente stabile al muro meridiano, il muro che attraversa diagonalmente la sala, orientato da nord a sud, cui venivano ancorati gli strumenti fissi. Il coperto, originariamente piatto, aveva una serie di portelli apribili nella zona dove l'attuale soffitto è stato rialzato, per consentire le osservazioni. Poiché tali osservazioni dovevano avvenire a tempi prefissati, la sala era vicina al luogo di lavoro e a quello di riposo dell'astronomo, rispettivamente la stanza a destra del corridoio di accesso alla sala e il piano della Specola immediatamente superiore adibito ad abitazione.

La sala ospitò dapprima la strumentazione costruita a Roma ad opera del Lusverg ed originariamente destinata alla Specola sul palazzo del Marsili, operante dal 1702 al 1709. Tale serie di strumenti resta, per la distruzione dei più antichi analoghi strumenti di Parigi e di Greenwich, unica testimone della superba tecnica costruttiva francese della seconda metà del '600. Gli strumenti del Lusverg furono sostituiti nel 1742 da quelli del Sisson, acquistati in Inghilterra grazie ad una cospicua somma di denaro messa a disposizione da papa Clemente XII. Questa strumentazione vede, per la prima volta in Italia, la separazione tra l'organo per determinare le altezze all'istante di transito degli oggetti celesti e quello per prendere i tempi di passaggio. Per la misura delle altezze resta in uso uno strumento murale, mentre per la determinazione dei tempi ci si avvale di uno strumento dei passaggi. Quest'ultimo, detto nei vecchi inventari cannocchiale all'asse, assicura, con la sua struttura e cinematica, il mantenimento di una corretta orientazione in meridiano al variare dell'altezza dell'astro da osservare, sopperendo cosŤ alla mancanza di planarità dei lembi degli strumenti murali.

Alla sala, che originariamente aveva un semplice pavimento di legno, fu dato dall'architetto Ercole Lelli, nel 1742, in occasione della messa in stazione degli strumenti inglesi, un aspetto fastoso con la realizzazione dell'attuale pavimento, l'istallazione della bella linea meridiana in ottone a tempo civile e tempo medio e l'ornamento a tempera delle pareti con un gioco di colonne, purtroppo ormai quasi scomparso, che riprendeva il motivo delle colonne di supporto dello strumento dei passaggi.

Oggi la sala ospita il semicircolo murale del Lusverg e alcuni quadranti mobili del Lusverg e del bolognese Sante Menini, oltre agli originali strumenti - quadrante murale e mobile e strumento dei passaggi - realizzati dal Sisson e a una coppia di orologi settecenteschi.



Fabrizio Bonoli & Pierluigi Battistini
pbattistini@astbo4.bo.astro.it