Leggere il Cielo

Gli indicatori di distanza

Gisella Clementini

Home
Introduzione
Spazio e tempo in astronomia
Cenni storici: le prime misure in astronomia
Le unità di misura: il chilometro non basta più
Alcuni concetti di base: la magnitudine apparente ed assoluta , il modulo di distanza
Le distanze all' interno della nostra Galassia
Oltre i confini della Galassia: gli indicatori di distanza
Gli indicatori primari: da 500 a 3·107pc
Gli indicatori secondari e terziari: da 2·105 a 109 pc ed oltre
Le incertezze della scala delle distanze astronomiche

Le incertezze della scala delle distanze astronomiche

La grande Nube di Magellano, la galassia irregolare del Gruppo Locale a noi più vicina rappresenta una delle pietre miliari nella misura delle distanze astronomiche. La Figura 3 riassume le principali stime della distanza della Grande Nube ottenute recentemente tramite alcuni degli indicatori di distanza mostrati in Figura 2.


Figura 3. La distanza della Grande Nube di Magellano stimata attraverso alcuni degli indicatori di distanza mostrati in Figura 2. La linea tratteggiata individua il valore attualmente più accreditato per la distanza della Nube (51000±1000 pc), su cui i più recenti studi mostrano che è possibile riconciliare la scala "corta" e la scala "lunga".

A seconda del metodo usato per misurarla la distanza della Nube varia da un valore minimo di 44.000 a un valore massimo di 55.000 pc, insomma come se a seconda del modo in cui la misuriamo (in passi, con un metro, in termini di distanza Bologna-Rimini) la distanza tra Bologna e Milano (200 km) possa essere 160 o 250 km!!!

I vari indicatori portano a due scale di distanza diverse, una scala "corta" in cui la distanza media della Grande Nube di Magellano è circa 44.000 pc, ed una scala "lunga" in cui la Grande Nube si troverebbe a più di 51.000 pc da noi; la differenza tra le due scale corrisponde circa alla distanza tra il Sole ed il centro della Galassia e viaggiando alla velocità della luce impiegheremmo più di 23.000 anni per percorrerla.

Non è senza sgomento che per anni si è guardato a questa dicotomia ed alla indeterminatezza generale che essa provocava nella conoscenza delle distanze astronomiche. Infatti, se per oggetti così "vicini" l'indeterminatezza è tanto grande, quanto grande è l'incertezza sulle distanze degli oggetti più lontani? Ed è solo di recente e con enorme sollievo che sembra si sia trovata la via per riconciliare le varie stime di distanza della Grande Nube su un comune valore di 51.000 pc. D'altra parte il cammino dell'uomo attraverso il cosmo infinito procede per lenti passi successivi ed attraverso innumerevoli errori, ed è forse appena spuntata l'alba del giorno in cui guarderemo al problema della dicotomia tra scala "lunga" e scala "corta" con la stessa curiosità divertita con cui oggi guardiamo le prime stime della distanza delle Nubi di Magellano pubblicate da Hertzsprung nel 1913, le quali ponevano queste galassie irregolari all'interno della nostra Galassia.

Nel concludere, infine, questo viaggio attraverso i metodi di misura delle distanze in astronomia, mi auguro di essere riuscita a dare, almeno in parte, la percezione del "Quanto grande" e del "Quanto lontano", affinché con ritrovato stupore si possa esclamare "Come è bello!".



Home