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I pianeti

L'Unione Astronomica Internazionale (UAI), che riunisce tutti gli astronomi professionisti del mondo, durante la XXVI Assemblea Generale tenutasi a Praga nel mese di Agosto del 2006 ha definito i nuovi requisiti perché un corpo celeste sia un pianeta.
Secondo la risoluzione numero 5 della UAI un pianeta è un corpo celeste che

  • 1) è in orbita attorno al Sole,
  • 2) ha una massa tale da generare una forza di gravità sufficiente a renderlo un corpo rigido di forma sferica
  • 3) ha la zona circostante pulita da corpi minori. In sostanza cioè ha "mangiato" tutti i piccoli corpi che si trovavano nelle vicinanze della sua orbita.
Pertanto il Sistema Solare ha otto pianeti che sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

Tutti i pianeti ruotano attorno al Sole su trattorie quasi circolari, tranne Mercurio che si muove su di una orbita più eccentrica, e il piano che le contiene si chiama eclittica. I pianeti si muovono nella stessa direzione e tutti, tranne Venere e Urano, ruotano su se stessi nel medesimo senso.

I pianeti si dividono in pianeti interni o terrestri e pianeti esterni o giganti.

I pianeti interni o pianeti terrestri.
Mercurio, Venere, Terra e Marte sono pianeti con una superficie “rocciosa” costituiti da un nucleo metallico circondato da uno strato di silicati. Vengono chiamati pianeti interni e sono posti a breve distanza dal Sole (da 1,6 U.A. ). (L’unità di misura utilizzata è l’Unità Astronomica (U.A. ) cioè la distanza Terra-Sole, quasi 150 milioni di chilometri.
I pianeti interni possiedono, a parte la Luna (che in realtà non è un pianeta, ma il nostro satellite) e Mercurio, un'atmosfera che ne avvolge la superficie, ma che costituisce solo una piccola frazione della loro massa totale. Ad esempio l'atmosfera di Venere, la più massiccia tra i pianeti terrestri, rimane confinata ad un centomilionesimo della sua massa. La Terra, Marte e Venere, hanno sviluppato, lungo la loro evoluzione planetaria, un'atmosfera propria ben diversa da quella primordiale. Le loro atmosfere sono costituite in massima parte da molecole "pesanti" come l'anidride carbonica, l'ossido di carbonio, l'azoto molecolare ed il vapor d'acqua, che possono essere trattenute dal loro campo gravitazionale. Gli elementi originari "leggeri", come l'idrogeno, si sono dispersi già da tempo nello spazio interplanetario dopo la formazione dei pianeti interni. Solo la Terra ha un’atmosfera che è stata profondamente modificata dalla presenza di vita organica sviluppatasi dapprima negli oceani e, in seguito alla formazione dello strato protettivo di ozono, migrata sulla sua superficie. Su Marte, Venere e Mercurio non sono state trovate tracce di vita biologica.
Un'altra caratteristica comune dei pianeti terrestri è l'intesa attività geologica, per la Terra tuttora in atto, sviluppatasi sin dalla loro formazione. Questo ha prodotto effetti non solo sulla superficie, ma anche sulla loro struttura interna differenziando i quattro pianeti (come è possibile verificare dalla struttura dei loro campi magnetici). All'inizio era predominante l'effetto degli impatti degli asteroidi determinando la creazione di enormi crateri del diametro di centinaia di km. In seguito il decadimento degli elementi radioattivi di lungo periodo (uranio e torio ad esempio) ha portato ad una emissione di calore sotto forma di attività vulcanica con risalita di magma caldo dall'interno del pianeta. Questi fenomeni hanno rimodellato la superficie dei pianeti e modificato la loro atmosfera.

I pianeti esterni o pianeti giganti
I quattro pianeti esterni (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) contengono, escluso il Sole, il 99 % del materiale del Sistema solare e sono posti a grande distanza, da 5 a 30 U.A. Mentre Giove e Saturno, dato il loro splendore, erano noti sin dall’antichità, Urano e Nettuno sono stati scoperti più recentemente: Urano da Herschel nel 1781 e Nettuno da Le Verrier nel 1846.
Sono degli sferoidi di gas d’idrogeno ed elio con miscugli di metano, ammoniaca, acqua e hanno piccole densità, tra 1,4 e 2,3 volte la densità dell'acqua. Nei pianeti giganti manca una distinzione tra interno ed atmosfera per cui la loro caratteristica più rimarchevole è l'assenza di una superficie solida.
Nonostante le apparenze Giove e Saturno differiscono da Urano e Nettuno . Questi ultimi sono più poveri di idrogeno ed elio ed i loro nuclei sono costituiti principalmente da ghiaccio, mentre Giove e Saturno hanno, probabilmente, un nucleo costituito da metalli, silicati ed acqua. In particolare, nell'interno di Giove e Saturno, l’idrogeno si è condensato, alle maggiori profondità, in idrogeno liquido. Tre dei pianeti esterni irradiano più calore di quanto ne ricevano dal Sole. Curiosamente solo Urano non presenta questo eccesso di calore ed ha una rotazione retrograda .
Rispetto ai pianeti interni dispongono di un gran numero di satelliti con caratteristiche molto particolari e dotati di superficie solida. Alcuni di questi satelliti hanno dimensioni e masse maggiori di Mercurio e della Luna.



INAF - Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna